Bio

Mi chiamo Luca Scandroglio e sono uno sviluppatore italiano. Sono cresciuto a Castano Primo, a circa 30 km dalla città di Milano. Sono sempre stato una persona curiosa e vivace. Questa mia naturale curiosità mi ha permesso di apprendere, senza quasi che me ne rendessi conto, una grandissima quantità di cose, rendendo molto vari i miei interessi.

Fin da piccolissimo, le persone si rivolgevano a me per avere ragguagli sul funzionamento dei vari dispositivi elettronici, per i quali mi hanno sempre ritenuto un “valido consulente”. Ricevetti il mio primo personal computer all’età di circa 8 anni, fu (ma esiste ancora) un Olivetti PCS 11, con CPU 386 e Sistema Operativo Windows 3.0. Da allora coltivo una vera e propria passione per la computer technology, che mi ha accompagnato per l’intero arco della mia vita, determinando anche una squisita parte della mia carriera scolastica e lavorativa. Sono certo di ricordare di aver sempre voluto fare questo mestiere e di aver sempre nutrito la consapevolezza di esserci portato e destinato.

Nel 1999 mi iscrissi al corso di Elettronica e Telecomunicazioni, dove, anche qui, mi trovavo sovente a dispensar consigli di informatica ai miei stessi docenti. Grazie a questo stesso istituto ebbi la possibilità di praticare uno stage presso un azienda di telecomunicazioni della mia città, dove feci esperienza nell’ambito del networking e dell’assistenza PC.

Conclusi gli studi superiori, mi iscrissi, anche per diversificare le mie attitudini, alla facoltà di legge, optando poi per una diversa sede e, nonostante fossi uno studente promettente, dovetti presto intraprendere un attività professionale. Le competenze acquisite fino a quel momento mi accompagnarono verso l’inizio di una carriera nell’ambito tecnologico.

Fui assunto da una nota azienda della GDO, che aveva al suo interno un reparto telefonia-informatica, che apriva in quello stesso anno un punto vendita nella mia città. Questa professione mi portò presto a farmi conoscere nella mia qualità di consulente all’interno della mia comunità, e nonostante fosse caratterizzata principalmente dall’attività di vendita assistita, mi diede modo di maturare notevolmente anche l’aspetto dell’assistenza tecnica e di fidelizzare un gran numero di clienti.

L’azienda in realtà non era dotata di un vero e proprio reparto di assistenza tecnica, che era relegata principalmente a servizi offerti dalle aziende produttrici di dispositivi che organizzavano tale attività attraverso call centers, creando disappunto fra i clienti, indi per cui, seppur ufficiosamente, fu la mia stessa azienda a promuovere la mia attività di assistenza tecnica, che svolgevo come secondo lavoro, su richiesta degli stessi clienti. 

Questa fase durò sei anni, fino a quando, logorato dai ritmi incessanti della grande distribuzione organizzata, decisi di trasformare il mio secondo lavoro nel mio lavoro principale. In quegli stessi anni gettai le basi di quella che si rivelò una svolta radicale della mia professione. Fu allora che, in società con la mia allora fidanzata, aprimmo una società di comunicazione e marketing digitale, specializzata in marketing virale. Ma erano gli anni della crisi, e, questa esperienza dovette concludersi presto.

Tuttavia la mia carriera ebbe modo di continuare, come freelance, presso molte aziende presso le quali non solo ebbi modo di svolgere la mia consueta attività di consulente informatico, ma affiancai ad essa anche servizi di graphic design e programmazione (HTML, Php, Java) e, progetto dopo progetto, posso definirmi oggi un consulente a tutto tondo, tanto in grado di lavorare stand-alone senza l’affiancamento di altre figure professionali oppure trovandomi, non di rado, a ricoprire il ruolo di Project Manager o Direttore Creativo. In queste vesti ho sviluppato dozzine di progetti tanto per aziende italiane quanto per aziende estere.

Nel 2018 venni chiamato da Unicredit Ag a ricoprire il ruolo di Hardware Specialist Tradefloor Engineer, il cui compito è garantire la funzionalità delle sale di trading.

Nel 2019 fui assoldato da Huawei Technologies quale agente di supporto tecnico L1. Dopo soli 30 giorni di attività ricevevo la mia prima promozione ad L3 nel ruolo di complain handler rappresentative trovandomi non di rado a gestire alcuni scenari di crisi tra cui il noto “Google Ban”, balzato all’onore dei rotocalchi a causa della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, nel contesto della quale Google bandiva dai dispositivi Huawei la possibilità di utilizzo del sistema operativo Android, o ad affrontare scenari di diversa natura reputazionale, meno noti, ma certamente altrettanto critici.

“Ma tu sei quello che salva le aziende?”

Questa fu la domanda che mi pose un giovane imprenditore, al quale avevano indicato il mio nominativo.

“Solo quelle con il titolare simpatico”.

Oggi sono uno sviluppatore ed consulente freelance che aiuta le aziende a dotarsi degli strumenti e delle tecnologie necessarie ad approntare tecniche di comunicazione e marketing digitale, sistemi per la vendita online ed ad affrontare le sfide del mercato di oggi.

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